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ALGERIA: 7 GIORNI DI TREKKING SUL TASSILI N'AJJER CON MICHELE DUTTO

Durata: 9 giorni: 2 giorni di volo e 7 di trekking
Sistemazioni: 1 giorno di hotel e 6 di campeggio
Trasporto: materiale da campo trasportato dagli asini


Il viaggio:



24.02.2024: DJANET

Arrivo a Djanet, accoglienza all’aeroporto da Michele Dutto, e pernottamento in lodge/Hotel. Cena libera

Dal 25.02.2024 al 02.03.2024 TREKKING TASSILI N’AJJER (7 giorni - 6 notti)

Dopo colazione, un breve tratto di pista in auto ci porterà alla base dell’altopiano, punto di partenza per il trekking: TASSILI in Tuareg significa “altopiano dei fiumi”, N’AJJER indica la confederazione Tuareg dei Kel Ajjer, che vive in questa regione.
Il loro territorio si estende dal Grand Erg Orientale a Nord ed il Djado a sud: un territorio morfologicamente antichissimo, un rilievo montuoso che si piega da sud a nord conferendo questa direzione a tutte le valli con un Tassili più esterno (formatosi 400 milioni di anni fa) -che confina con Illizi- ed un Tassili più interno e più antico -che confina con Djanet. Il massiccio costituito da arenaria friabile, solcato da uadi  (letti di fiumi oggi asciutti), nel paleolitico abbondava d’acqua ed un fiume in particolare drenava l’intero Ajjer: l’Imihrou, il cui affluente Iherir a tutt’oggi rifornisce d’acqua l’omonimo wadi per circa otto mesi all’anno con numerose guelta.
In alcune zone si possono ancora trovare esemplari di fauna e flora che abitarono queste zone  migliaia di anni or sono, quando il clima non era così arido, come il mirto ed il cipresso del Tassili (si dice che il cipresso che si trova a Tamrit abbia 3.000 anni), oltre al muflone, per non parlare della vegetazione che germoglia in seguito a sporadici temporali.
Il Tassili n’Ajjer si trova a circa 1.000 metri d’altezza, si estende per circa 500 km e per gran parte, proprio in virtù delle sue incredibili formazioni geologiche che accolgono un’altrettanto straordinaria biodiversità desertica nonchè testimonianza archeologica e di arte rupestre, è un’area protetta: Parco Nazionale, Riserva della Biosfera e Patrimonio UNESCO (iscritto come sito “misto” proprio per il valore naturale e culturale).
Magnifiche conformazioni rocciose di arenaria erose e modellate  in milioni di anni, canyon, archi, anfratti, celano un vastissimo patrimonio culturale testimonianza di insediamenti umani che si sono susseguiti in migliaia di anni: reperti litici, tombe solari, tumuli,  incisioni e pitture rupestri, appartenenti queste ultime al periodo temperato identificato tra il 10.000 e fino al 2.000 a.C., quando iniziò la desertificazione.
Fu il francese Henri Lhote -che dedicò la sua vita allo studio dell’arte rupestre del Sahara- ad esplorare la zona fin dal 1935 ed a documentare minuziosamente l’arte preistorica del Tassili n’Ajjer (lo stesso che alcuni anni dopo inventariò le migliaia di incisioni di età neolitica dell’oued Djerat, il canyon nella valle di Illizi).

L’arte sahariana viene suddivisa dagli studiosi in periodi a seconda dei motivi raffigurati:

periodo della “grande fauna selvaggia” o anche del “bubalus antiquus”, più arcaico: quando la zona era abitata da cacciatori-raccoglitori e soventi sono le scene di caccia e la rappresentazione dei grandi mammiferi africani;
periodo delle “teste rotonde” (7.500-5.000 a.C), caratterizzato da figure umane e sovrumane la cui testa è rappresentata da un cerchio senza alcuna fisionomia e solitamente unita al corpo senza collo, probabilmente anch’esse realizzate da cacciatori-raccoglitori nel neolitico. Le notevoli dimensioni di alcune rappresentazioni (fino a 5 metri) e le forme inusuali hanno fatto pensare a dipinti realizzati da sacerdoti-stregoni in un contesto di natura religiosa e/o iniziatica;
periodo “bovidiano o pastorale” (5.000 - 4.000 a.C.) con rappresentazioni in stile naturalistico e dai temi pastorali: stili diversi a testimonianza di popolazioni di differenti culture che convivevano in quest’area. Frequenti le immagini di donne, bambini, pecore, capre, buoi ed anche cani;
periodo “del cavallo” e “cammellino”: con la scomparsa della pastorizia e l’introduzione di nuovi mezzi di trasporto a causa della desertificazione del territorio, vengono dipinti carri trainati da cavalli e cavalieri al galoppo mentre cacciano, iniziano le iscrizioni in caratteri berberi. Le figure sono più schematiche e non così ben rifinite, le rappresentazioni si riferiscono ad un economia di tipo complesso.

Durante il nostro itinerario esploreremo varie “stazioni”, quasi tutte le pitture rupestri si trovano sulle pareti di abris (ripari) che le hanno conservate proteggendole dalle intemperie: Tamrit, Tan Zoumaitak, Sefar, Tin Tazarift, Tin Rassouline, Tin Kani e Jabbaren, per citare le più importanti.
Vedremo centinaia di figure umane e di animali realizzate con i colori rosso ocra, giallo ,  bianco e nero, di diversi stili, isolate o raggruppate in scene complesse, pitture di epoche sovrapposte, dalle dimensioni di pochi centimetri a qualche metro, figure con definizione e proporzioni perfette di un eccezionale livello artistico.
Le figure cosiddette “delle teste rotonde” sono particolarmente interessanti ed a tutt’oggi vari studiosi hanno cercato di spiegare il significato della rappresentazione di simili creature dalle sembianze umane ma con proporzioni fantasiose da far pensare a divinità. Basti pensare alle figure di Sefar e Jabbaren con il “Grande Dio marziano”, ad “Antinea” oppure alla sagoma di Ti-n-Tazarift, che sembra rappresentare un uomo e la sua ombra nonché la serie di figure più piccole che sembrano maschere che danzano.

L’ultimo giorno (02 Marzo) rientreremo nel pomeriggio a Djanet, tempo a disposizione per doccia per poi recarci dopo cena all’aeroporto in tempo utile per il volo di rientro in Italia. Cena libera

03.03.2024 DJANET - ITALIA
Rientro in Italia in volo in giornata con partenza da Djanet



2024 - QUOTAZIONE INDIVIDUALE IN DOPPIA ESCLUSIVAMENTE ABBINATA AD UNO DEI DUE VIAGGI IN ALGERIA (precedente o successivo):

€ 1.400,00

2024 - QUOTAZIONE INDIVIDUALE IN DOPPIA SOLO TREKKING (9 giorni 7 notti):

€ 1.600,00


La quotazione comprende:

- Trasferimenti da e per l’aeroporto;
- Mezzo di trasporto durante il trekking (bagagli, materiale da campo, ecc): ……dolcissimi asinelli;
- Tutto il materiale da campo, ad eccezione del sacco a pelo, del cuscino e degli asciugamani;
- Trattamento di pensione completa durante tutto il trekking ad eccezione dei pranzi e delle cene a Djanet (BB)
- Visite ed escursioni come da programma;
- Sistemazione in (modesto) Hotel ad Djanet (1 notte) e campeggio libero -organizzato dall’agenzia locale- nel resto del trekking. L’Hotel della prima notte è incluso nel pacchetto dell’organizzazione locale (il bagno non è interno alla camera ed è da condividere con altra camera);
- Guida locale con l'accompagnamento di Teresa Gasparini;
- Le entrate ai Parchi e aree protette.

La quota dei servizi a terra NON comprende:

- I voli internazionali e nazionali e le tasse aeroportuali;
- Il visto per l’ingresso in Algeria;
- Le cene ed i pranzi a Djanet;
- L’assicurazione individuale di viaggio e quanto non espressamente citato nella quota “comprende”;
- Le mance e gli extra personali in genere;
- Le bevande in genere (anche acqua minerale).


INFORMAZIONI UTILI
Il vostro bagaglio dall’Italia deve essere in borsoni morbidi con un massimo di 15 Kg. Nello specifico per il trekking dovrà essere limitato ad un max di 5 kg e SOLO in zaini.