NIGER: IL MASSICCIO DEL TERMIT E IL TÉNÉRÉ SUD
Durata:
17 giorni (dall'Italia) / 15 notti (in loco)
Sistemazioni:
campi nel deserto / hotels nelle città e capitale
Trasporto:
4 x 4 fuoristrada (3 passeggeri per auto + autista)
Il viaggio:
1° giorno: VOLO ITALIA - NIAMEY
Arrivo all’aeroporto di Niamey e accoglienza da nostro personale parlante francese. Sistemazione in Hotel in BB. Cena libera
2° giorno: VOLO NIAMEY - AGADEZ
Trasferimento in volo da Niamey ad Agadez. All’arrivo incontro con Michele Dutto.
La città di Agadez, capitale dell’Aïr conosciuta come “la porta del deserto”, fu fondata
circa nel 1300. Dal 1449 divenne un sultanato ed ancora oggi questa figura dirige le varie
controversie e questioni sottoposte al suo ordine.
Le tribù Tuareg furono sedentarizzate nella città che divenne il loro centro più importante
nonché crocevia del centro carovaniero e punto d’incontro tra le genti nomadi sahariane: i
Tuareg dell’Aïr, i Tubu del Kaouar, le popolazioni sedentarie nere haussa, che un tempo
abitavano l’Aïr e attualmente sono stanziate nella savana a sud. Il centro cittadino,
Patrimonio Unesco, ha mantenuto inalterato il suo fascino, con vari edifici interamente
costruiti in mattoni di fango, tra cui il Palazzo del Sultano e la moschea fondata dal Sultano
Yunus nel XV° secolo, con il minareto di forma piramidale allungata alto 27 metri, le cui
pareti sono irte di grandi pioli, in perfetto “stile sudanese” (si narra che i pioli abbiano la
capacità di allontanare i djennun, cioè gli spiriti maligni o benigni).
Nella città vecchia le case sono tutte costruite in banco, impasto di argilla, sterco e paglia,
con facciate talora decorate con motivi geometrici, talora dipinte. Negli anni ’80 Agadez
era un centro per turisti e visitatori da tutto il mondo: erano gli anni della Parigi-Dakar e
Bernardo Bertolucci la scelse per girare alcune scene del film il Tè nel Deserto: il suo
fascino è rimasto inalterato nel tempo e girare per il mercato immersi negli odori di spezie
e profumi o nelle strette viuzze riporta indietro nel tempo. Sistemazione in Hotel in BB. Pranzo e cena liberi.
3°, 4° e 5° giorno: FALESIA TIGUIDIT - MARANDET - GADOUFAOUA - ERG TÉNÉRÉ - ARESCHIMA SUD E NORD
Pranzo a pic-nic lungo il percorso. Cena e sistemazione al campo.6° e 7° giorno: DIRKOU - BILMA
Passiamo ora nel cuore del Sahara attraversando l’antico “lago” del Ténéré, incuneato tra
l’Aïr e l’Hoggar e proprio al centro del subcontinente, per raggiungere più a Ovest, la
Faleise de Kawar.
Il Ténéré è soltanto deserto: se “Sahara” vuol dire “il deserto”, Ténéré è in berbero il
“deserto totale”, “assoluto”: la sua piattezza sconcertante a prima vista fa proprio pensare
al fondo di un antico lago. La sua esplorazione, cominciata con il tedesco Henri Barth nel
1849 e continuata con Lhote, Berliet ed altri, ha riconosciuto che il Ténéré è un grande
bacino confluente nella zona occupata dal lago Ciad e che anticamente era percorso
dall’oued Tafassasset che prendeva vita tra il bordo settentrionale dell’Hoggar e l’altopiano
del Tassili n’Ajjèr, quindi costeggiava l’Erg d’Admer, ne riceveva affluenti tassiliani, e
attraversava da nord a sud il Ténéré contornando a est il massiccio dell’Aïr e passando per
la zona del Termit.
Il suo diametro è grande quanto l’Italia ma la sua forma ellittica lo rende molto più esteso
(circa 400.000 km2); completamente disabitato, vede la sola presenza sporadica di berberi
Touareg dei gruppi asaben nell’ovest (Azbine è un altro nome dell’Aïr) e Kaouar (o Kawar)
nella zona di Bilma. Il clima è secco ed iper-arido, le temperature superano i 40° per buona
parte dell’anno e le scarsissime (quando non assenti) precipitazioni annuali sono tra le più
basse mai osservate sulla Terra. I paleosuoli, nascosti talvolta sotto gli attuali sedimenti
eolici, comprendono vestigia di insediamenti neolitici, paleolitici di enorme valore.
Proseguiamo fino a costeggiare la Falesia rocciosa di Kawar, un altopiano che si estende
nel Nord-Est del Niger per circa 150 km da Sud a Nord fino ai piedi del Tassili. Nella
lunghezza si trovano molte oasi in quanto la sua altezza (circa 100 metri) le protegge dai
venti orientali, che ci sbattono contro. La fascia del Kawar non solo era punto di contatto
tra la civiltà del Sahel e quella del Mediterraneo con la via delle grandi carovane che dal
Bornu (Ciad) arrivavano al Fezzan, in Libia, ma anche rappresenta l’area di contatto tra i due
popoli sahariani Tuareg e Tebu: grazie alla presenza del sale nelle oasi di Fachi e Bilma in
particolare, esistevano scambi complessi per cui il dattero dell’Aïr o del Tibesti trasformato
in sale permetteva l’acquisto del miglio nei mercati del sud. Era su questo commercio
triangolare che si basava l’economia di queste popolazioni.
Arrivo a Bilma, antichissima oasi conosciuta per le sue saline, piccoli crateri scavati nella
terra, ciascuno con dei colori insolitamente vivaci che variano dal rosso porpora al giallo
ocra: qui il sale si cristallizza alla superficie. Le saline sono di proprietà delle famiglie che abitano a Bilma e che ogni giorno, nel periodo novembre e dicembre, si recano nel loro
appezzamento per estrarlo e per prepararlo alla vendita, anche stoccandolo per le
carovane che partono nei mesi successivi. Il sale estratto é sminuzzato e prodotto in piccoli
pani o in forme conoidali (con tanto di “marchio” del produttore) e viene venduto o
barattato alle carovane; in piccolissima parte viene prodotto anche il sale bianco, per uso
alimentare umano, che impiega circa un mese per rifarsi e che viene messo in sacchi.
I cammelli uno ad uno vengono fatti accucciare in modo che non possano muoversi mentre
il prezioso carico viene legato alla loro imbragatura .. bramiterano rumorosi ma poi si
rialzano e sono obbedienti al loro padrone. Pranzi a pic-nic lungo il percorso. Cene e sistemazioni al campo.
8° e 9° giorno: ZOO BABA - YOU BABA - DIBELLA
Riprendiamo le piste sabbiose dell’Erg di Bilma le cui grandi dune sono disposte in cordoni
orientati sud-ovest, nord-est tra i quali si deve scivolare per trovare il passaggio e tra
fantastici e immaginari paesaggi si arriva all’oasi di Zoo Baba: alcune palme, delle zeribe,
qualche nomade con il suo cammello, e poi l’oasi di Dibella, ora abbandonata. Luoghi
frequentati fin dai tempi più antichi, dove il vento sovente riporta alla luce scoprendoli
frammenti di vasi decorati (le cui ceramiche dimostrano affinità con l’oriente ciadiano),
macine ed accette. Anticamente questa era una zona lacustre: a Dibella ci sono evidenze di
due formazioni lacustri di epoche successive (circa 9.700 e 7.800 anni) con una profondità
di 36 m, ed a Zoo Baba con una profondità di 25 m, la cosa interessante è che nonostante
le due depressioni distino solo una settantina di km tra loro, Zoo Baba era un lago d’acqua
dolce mentre Dibella di acqua salmastra con grandi fluttuazioni di salinità. Momento di
pausa prima di riprendere il cammino verso il Termit distante circa 240 km: l’orientamento
nord-est sud-ovest dei cordoni dunari favorisce l’accesso al massiccio del Termit che si
trova esattamente in questa direzione rispetto a Dibella. Pranzi a pic-nic lungo il percorso. Cene e sistemazioni al campo.
10°, 11° e 12° giorno: GOSSO LOLOM BO - TERMIT NORD e SUD
Alla fine dei cordoni dunari spunta all’orizzonte tra le sabbie Gosso Lolom Bo, un vulcano
spento che raggiunge un’ altezza di 589 m., importante punto di riferimento nel Ténéré per
i nomadi. Quest’area settentrionale -delimitata dal deserto del Ténéré e chiamata
Gossololom- spunta dal circostante mare di sabbia come isole di origine vulcanica.
Mentre la parte sud, ovvero il massiccio del Termit, è di arenaria erosa e di colore scuro ed
è delimitata da una zona di transizione tra deserto e savana del Sahel ed offre uno
spettacolo indimenticabile ai pochi privilegiati viaggiatori che lo vedono: laghetti di ceneri
vulcaniche, rupi di basalti neri, collinette di lapilli caduti sopra i reperti neolitici
abbandonati migliaia di anni ora sono.
Il massiccio del Termit (o semplicemente il Termit) è una regione montuosa del Niger sud-
orientale di altezza variabile tra i 350 ed i 700 m di altitudine. Questo piccolo massiccio nel
passato pleistocenico e oleocenico ha partecipato ai fatti paleoambientali del Sahara ed ha visto interessanti manifestazioni culturali. Ai suoi piedi è esistito a più riprese uno degli
antichi laghi del Ténéré, identico a quelli che si formarono intorno ai rilievi isolati di
Agadem, Bilma, Fachi e dell’Adrar Bous, ed ha visto il suo massimo lacustre circa 7.000
anni fa. Ma prima ancora, nel Pleistocene, il Termit di 40.000 anni fa, aveva avuto un
grande lago precursore di quest’ultimo: uno specchio d’acqua ricco di vegetazione
acquatica, di molluschi, pesci e selvaggina, intorno al quale ruotavano i cacciatori-
raccoglitori ateriani.
L’Erg Hausa che circonda il Termit a sud-ovest è un prolungamento saheliano dell’Erg di
Fachi e di Bilma, unito a questo costituisce un campo di dune lungo più di 1200 km, fra i
più grandi del mondo. Gli studi fatti dicono che le sabbie di tutto questo immane erg sono
formate di tre componenti fondamentali: le eoliche alloctone, in cui il diametro dei granuli
decresce secondo la direzione del vento, quelle a granuli spigolosi lucenti, legate alla
disgregazione essenzialmente locale di arenarie grossolane (es. del Cretaceo) e le sabbie
fluviali, a granuli smussati, portate dai grandi fiumi scomparsi: si tratta del letto asciutto del
Dilia, un tronco dell’antico oued Tafassasset che dopo il Termit piegava verso sud-est e
proseguiva fino a gettarsi nel paleo-Ciad.
Ad est il deserto di Tin Toumma -diventato assieme al Termit la Riserva Nazionale di Termit
e Tin Toumma- che copre un’area di 97.000 km2. La Riserva, che in parte si trova anche nel
bacino del lago Ciad, è stata istituita nel 2012 ed è divenuta Patrimonio Unesco con un
importantissimo patrimonio faunistico di specie in via d’estinzione, tra cui spiccano
l’antilope Addax (antilope dalle corna a vite), la gazzella dama ed il ghepardo sahariano.
Non si trovano villaggi permanenti ma l’area è un crocevia di culture: pastori nomadi Tebu,
Tuareg, Peul, arabi,..: nella zona del Termit le popolazioni nomadi del Sud sahariano del
Sahel si spingono fino al massiccio seguendo le piogge che sporadicamente coprono tutta
la zona sud teneariana per allevare i cammelli prima destinati alle carovane e poi venduti
seguendo le rotte verso Libia e Algeria. Pranzi a pic-nic lungo il percorso. Cene e sistemazioni al campo.
13° e 14° giorno: ZINDER
Lasciamo il massiccio del Termit, le dune scompaiono lentamente ed il paesaggio si fà
sempre più saheliano: i pozzi diventano più frequenti e la vegetazione si infittisce con la
tipica “brusse” arbustiva (baobab, tamarindi, palme dum,..), il clima sahariano lascia posto
a quello che permette l’allevamento e poi la coltura senza pioggia. Ritroviamo il sud sahel,
le sue popolazioni, i suoi greggi, i suoi villaggi animati !
Dirigiamo verso sud per raggiungere -il giorno successivo- l’antica capitale del grande
regno di Hausa di Damagaram: Zinder, la cui origine risale al XVIII secolo. Posta all’incrocio
delle vie che collegano il Sahara alla Nigeria e a Niamey ed il fiume Niger alla regione del
lago Ciad, Zinder è un punto d’incontro tra i nomadi del nord, i commercianti del sud, gli
Haussa agricoltori ed i Kanuri dell’est. Scacciati dai Tuareg, i Kanuri del reame di Bornu, la
cui autorità si estendeva sui territori attuali del Niger e del Ciad, vennero a rifugiarsi nelle
montagne a nord di Zinder e fondarono nel 1736 la dinastia del Damagaram. Trasformato in un importante centro del commercio transahariano, fu al culmine del proprio splendore a
metà ottocento ed ancora oggi è la seconda città più grande del Niger. La città è divisa in
tre parti: a nord il Quartiere Zengou o Zango, il vecchio sobborgo Tuareg con edifici
commerciali e case costruite con i mattoni di fango, a sud il pittoresco Quartiere Birni, la
vecchia città Hausa, un intricato labirinto di stradine e antiche case dipinte con coloratissimi
motivi geometrici che ospita la Grande Moschea ed il Palazzo del Sultano di Zinder. Nel
mezzo Sabon Gari, noto per il suo grande e colorato mercato.
13° giorno: pranzo a pic-nic lungo il percorso. Cene e sistemazioni al campo 14° giorno: pranzo a pic nic, pernottamento a Zinder in un modesto hotel. Cena
esclusa.
15° e 16° giorno: MARADI - BIRNI N’KONNI - NIAMEY
Trasferimento in auto, sosta a Birni N’Konni, e proseguimento per Niamey.
Arrivo nel pomeriggio a Niamey, camera a disposizione e partenza per
l’aeroporto in tempo utile per il volo di rientro.
15° giorno: pranzo a pic nic, pernottamento a Birni N’Konni in un modesto hotel. Cena
esclusa.
16° giorno: pranzo e cena liberi, Day Use a disposizione in Hotel a Niamey.
17° giorno: ITALIA
Arrivo in giornata in Italia.
Per ragioni organizzative l'itinerario potrà essere modificato o effettuato in senso inverso.
Se la situazione lo rendesse necessario, altri cambiamenti potranno essere apportati in loco
dalla nostra guida. La presenza della scorta militare potrebbe creare ritardi o modifiche al
viaggio. Il viaggio permette l’adesione solo a viaggiatori esperti.
2022/2023 - QUOTAZIONE INDIVIDUALE IN DOPPIA:...non ancora disponibile...
€ ........ minimo 10 partecipanti
- Supplemento Camera Singola: € .......
Nessun supplemento per la tenda singola
Forniamo gratuitamente la tenda singola per chi condivide la camera doppia
La quotazione comprende:
Accoglienza all’aeroporto di Niamey dal personale parlante francese
Accoglienza all'aeroporto di Agadez da Michele Dutto
Trasferimenti da e per gli aeroporti
Trasferimento da Zinder a Niamey
Sistemazioni in Hotel a Niamey in BB il 1° giorno e in Day Use il 16° giorno (pranzi e cene escluse)
Sistemazioni in Hotel ad Agadez in BB il 2° giorno, a Zinder in BB il 14° giorno e a Birni N'Koni in BB il 15° giorno (tutti i pranzi e le cene sono escluse)
Veicoli fuoristrada durante il tour da Agadez a Zinder (3 passeggeri + autista su ogni vettura)
Trattamento di pensione completa durante tutta la spedizione nel deserto da Agadez a Zinder, ad eccezione dei pranzi e le cene ad Agadez, Zinder, Birni N'Koni e Niamey.
Tutto il materiale da campeggio, eccetto il sacco a pelo, gli asciugamani e il cuscino
La scorta della Garde Nationale
Permessi per viaggiare
Guida italiana (Michele Dutto) durante tutto il tour da Agadez a Zinder
Assistenza con personale parlante francese a Niamey.
La quotazione NON comprende:
I voli internazionali e le tasse aeroportuali (totale circa € 500)
Il volo nazionali (Niamey-Agadez) e le tasse aeroportuali (totale circa € 240)
Tutti i pranzi e le cene a Agadez, Zinder, Birni N'Koni e Niamey
Gli ingressi e le visite alle aree protette e ai siti archeologici
Tutte le bevande
Mance per guide, autisti, staff e hotels
Visto d’ingresso (circa Euro 60 + spese di agenzia).
Assicurazione sanitaria (obbligatoria) e annullamento viaggio (facoltativa)
quanto non espressamente citato ne “la quota comprende”