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CIAD: TIBESTI E IL TROU DU NATRON

Durata: 21 giorni / 20 notti (dall'Italia)
Sistemazioni:
Trasporto:


Il viaggio:


1° giorno:  ITALIA - N'DJAMENA


Partenza dall'Italia con volo di linea ed arrivo in serata a N'Djamena, capitale del Ciad nonché città più popolosa ed industrializzata, fondata dai Francesi con il nome di Fort- Lamy (conservato fino al 1974) e nota come una delle città più belle del Sahel prima della guerra civile. All'aeroporto incontro la guida, trasferimento e pernottamento in hotel.


dal 2° al 5° giorno:  BAR EL GHAZAL - FAYA LARGEAU


In mattinata per Massaguet e poi Massakory: da quest’ultima città’ inizia la depressione del Bahr El Ghazal o “fiume delle gazzelle”, che percorreremo in tutta la sua lunghezza (400 km). La pista, che una volta fungeva da collegamento tra Africa Nera e Mediterraneo e dove ancora oggi sarà possibile incontrare diverse etnie nomadi,  si trova nella fascia saheliana del Ciad. Proseguendo a nord-est, circa all’altezza del villaggio di Koro Toro, la sempre più rada vegetazione lascerà il posto alla fascia sahariana ed alle sabbie dell’Erg du Djurab:  tutta l’area risulta essersi formata in epoche antichissime: studi recentemente pubblicati hanno stimato che nell’Erg alcune formazioni di dune fossili risalirebbero al Miocene superiore mentre nella fossa del Bhar El Ghazal, che una volta riceveva acqua dal lago Ciad, è stato rinvenuto un frammento di mandibola di Australopithecus bahrelghazali, un ominide la cui specie è databile tra 3,5 e 3,0 milioni di anni fa. L’abbondanza poi di manufatti litici ritrovati  testimonia la lunga frequentazione della regione da parte dei più antichi rappresentanti del genere Homo in Africa. L’impegnativa traversata ci condurrà sino a Faya Largeau,  capitale della regione del Borkou, con un palmeto dell’estensione di 70 km, le cui principali attività sono il giardinaggio ed il commercio del sale e dei datteri, destinati ai mercati dell’Ouaddai e libici. Originariamente la città si chiamava Faya: divenne Largeau durante la colonizzazione (dal nome del colonnello Etienne Largeau) e Faya-Largeau dopo l’indipendenza. 


dal 6° al 9° giorno: REGIONE DEL BORKOU - OASI DI YEBBI BOU


Ci addentreremo quindi nel Borkou e, seguendo la scia del palmeto con i suoi villaggi, ci addentriamo nella spettacolare regione dei Tassili di Kouroudi. Proseguendo verso il pozzo di Birni Erdé -oggi villaggio di Mesky- lasceremo alle nostre spalle l’Emi Koussi, un enorme cono vulcanico alto 3.414 metri, attraversando un paesaggio lunare fino a raggiungere il villaggio di Yebbi Bou, con le tipiche capanne costruite dai Teda, che sorge sull'Enneri Yebbigue', con un profondo canyon che accoglie una delle più belle palmerie della regione. 


dal 10° al 15° giorno: BARDAI - TROU DU NATRON - ZOUAR


Il percorso si snoda ora tra gole formate dall’erosione dei fiumi, altipiani e saliscendi rocciosi contornati da acacie e tamerici: ci troviamo infatti immersi nel più grande massiccio del Sahara (75.000 Km2) dove una serie di complessi vulcanici si innalzano dallo strato di arenaria paleozoica su cui poggiano. E’ il caso del Tarso Vonn e Toon, che aggireremo seguendo l'Enneri Zourki per raggiungere Bardai, capolouogo del Tibesti e regione meno popolata del Pease. La città, che conta circa 22.000 abitanti, è la più importante della zona ed è nota per il suo verde palmeto, che spunta come un miraggio nel bel mezzo del desolato panorama roccioso e solitario circostante. Nei dintorni di Bardai potremmo ammirare oltre a incisioni che testimoniano il periodo pastorale degli allevatori, le roccie colorate, espressione "emblematica" di un artista. A pochi km da Bardai l'importante sito di Gonoa merita un'adeguata sosta per ammirare questo mitico personaggio mascherato che con la sua clava, secondo le leggende Tebu, rende giustizia alle sofferenze sopportate dal suo popolo. Innumerevoli sono poi le meravigliose incisioni sulle pareti rocciose circostanti: giraffe, elefanti, antilopi, buoi...  Attraversiamo le gole di Oudinguer, dove sara' possibile vedere una necropolis dale grandi tombe circolari. La pista inizia a salire fino ad un’altezza di 2.200 metri ed è visibile il Pic Toussidé (3.365 m), un vulcano ai cui piedi si trova il Trou du Natron, un antico cratere del diametro di 6 kilometri e profondo 700 metri. E’ molto importante per i Tebu, una delle etnie più antiche dell’Africa e autoctona della regione, in quando il suo fondo è ricoperto da uno strato bianco di natron (una specie di carbonato idrato di sodio) utile per i loro dromedari. La pista scende lungo l’Enneri Tao fino alla pianura ed al villaggio di Zouar, situato al fondo di una gola: l'Enneri Zouarke', circondato da formazioni di arenaria le cui forme lasciano libero spazio all'immaginazione.  


dal 16° al 19° giorno: FALAISE D'ANGAMMA - REGIONE DI KANEM


Da Zouar verso sud attraversiamo le ultime propaggini dell'Erg di Bilma e ci addentriamo nell'area che faceva parte della formazione fluvio-lacustre del paleo-Ciad. La lunga pista dei mercanti libici si snoda tra molteplici dune che a poco a poco si coprono di fili d'erba: la vegetazione si fa sempre più rigogliosa ed è pascolo per gli animali. I paesaggi aspri e selvaggi di questa maestosa traversata interdunare nella regione del Kanem ci riporteranno alla capitale.


20° giorno: RIENTRO A N'DJAMENA


Arrivo a N'Djamena e visita libera nel pomeriggio della città. Day use in hotel (in camera singola o doppia a seconda della richiesta), in tarda serata trasferimento in aeroporto per il volo diretto su Parigi.


21° giorno: ARRIVO IN ITALIA


Di prima mattina, arrivo a Parigi e cambio di aeromobile per il rientro in Italia, dove l'arrivo è previsto in mattinata. 

 


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