ANGOLA - BAIA DOS TIGRES: IL DESERTO E LE ULTIME ETNIE D'AFRICA CON MICHELE DUTTO
Durata:
15 dall'Italia / 13 giorni in loco
Sistemazioni:
campi nel deserto e nel bush, lodge/hotel a Lubango
Trasporto:
4x4 fuoristrada attrezzati (3/4 passeggeri + autista in base dal tipo di auto))
Il viaggio:
1° giorno: VOLO DALL’ ITALIA
2° giorno: VOLO DA LUANDA A LUBANGO
Arrivo all'aeroporto di Lubango, incontro con la guida e trasferimento al Hotel/lodge.
Pernottamento in Hotel/Lodge in BB. Pranzo e cena liberi.
3° giorno: LEBA PASS - GIRAUL - NAMIBE
Proseguimento verso il Leba Pass (1600 m.), uno dei passi più spettacolari d’Africa.
Ai piedi dell’altipiano incontro con l’etnia Mucubal e le loro estese coltivazioni lungo il fiume (in secca) Giraul. L’abbigliamento sobrio è composto da un pareo e da una stoffa colorata per coprire il capo delle donne, che si cingono il seno e indossano una o due cavigliere di ottone.
Namibe, un tempo chiamata Moçamedes in onore del barone allora governatore dell’Angola, con i suoi edifici coloniali, è oggi il terzo più importante porto del Paese.
Pranzo a picnic e pernottamento in Hotel in BB. Cena libera.
4° e 5° giorno: TCHITUNDU HULU - ARCO LAKE
Tchitundu Hulu: il più importante sito di arte rupestre dell'Angola. Come le Tsodilo Hills in Botswana il sito è su colline di granito che rappresentano il padre, la madre e il bambino. Pitture astratte o non bene identificati animali sono accompagnate da soli e costellazioni. Incisioni su granito rappresentano le stelle a forma di spirali collegate l'un l'altra dando origine a costellazioni che come per incanto ci conducono alla grotta "solare". Al termine della guerra civile, gli angolani pensarono di sostituire il simbolo della loro bandiera con il disegno di un sole ispirato alle pitture di Tchitundu Hulu. Purtroppo questo rimase solo un desiderio, il macete e l'ingranaggio simbolo della rivoluzione permangono sulla bandiera angolana.
Il giorno successivo proseguiamo per Arco Lake e la valle del Curoca per scoprirne le singolari formazioni rocciose.
Pensione completa (pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo).
6° e 7° giorno: RELITTO VANESSA - BAIA DOS TIGRES
Ci addentriamo nel Parco Iona gestito dal 2019 da African Parks, delimitato a nord e a est dal Rio Curoca, a ovest dall’oceano Atlantico e a sud dal fiume Cunene. Lungo la costa, troviamo il relitto Vanessa, grande peschereccio arenato nel 2006 e quasi completamente inghiottito dalle sabbie del deserto. Percorrendo il bagnasciuga si raggiunge la suggestiva Baia Dos Tigres, il paesaggio che circonda la baia è davvero mozzafiato, le alte dune scendono morbide sulla spiaggia in una cornice incantevole. La sabbia si colora di cromature cangianti che vanno dall’ocra al marrone scuro. Somiglia al manto di una tigre la Baia dos Tigres, che nelle giornate terse regala panorami indimenticabili: a 360° sabbia e oceano si uniscono e si dividono dando origine ad una visione magica. All’orizzonte si intravede una città che sembra galleggiare sulle onde, la “città fantasma” un tempo abitata da coloro che lavoravano nella fabbrica conserviera dove si inscatolava il pesce.
Pensione completa (pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo).
Baia dos Tigres; vista mare con fantasmi, è uno dei luoghi più misteriosi e sconosciuti d’Africa. Essa è costituita da una fetta di costa protetta da un’isola nel sud dell’Angola a pochi chilometri dal confine con la Namibia e quindi dalla foce del fiume Cunene. Qui le dune del deserto del Parque National do Iona arrivano fino all’Oceano Atlantico creando un muro di sabbia lungo circa 50 chilometri e un corridoio tra mare e dune percorribile solo con la giusta bassa marea…ma senza via di fuga! Le dune formate dalla Corrente del Benguela che soffia da sud hanno striature di sabbia viola e ocra che insieme al giallo della sabbia ricordano il manto della tigre. Da qui il nome “Baia dos Tigres”. A 12 chilometri dalla costa, su quella che ora è diventata un’isola, sorge la città fantasma San Martino delle Tigri, un tempo florido e ricco avamposto che viveva di pesca e di commercio. La costa è spesso avvolta dalla nebbia soprattutto al mattino e soprattutto nella stagione invernale ma nei giorni tersi dalla spiaggia si può distinguere benissimo la silouette del paese con la chiesa, le case, e la fabbrica dove il pesce pescato veniva inscatolato, che galleggia a pelo dell’acqua. Il commercio era floridissimo e da qui partivano scatolette di pesce dirette in tutto il paese.
Col trasformarsi della penisola in isola sempre più mangiata dal mare, gli abitanti hanno lasciato la città (1975-1976) ora deserta e abbandonata, per tornare sulla terraferma. Questi posti furono scoperti dai portoghesi che navigavano queste rotte cercando vie alternative per il commercio con l’Oriente ed oggi la baia deserta è ora abitata solamente da fenicotteri, foche e tartarughe che dividono il pescosissimo mare con delfini e squali, oltre chiaramente ai fantasmi.
8° giorno: FOZ DU KUNENE - ESPINHEIRA
Lasciamo alle nostre spalle la Baia dos Tigres in direzione della foce del Cunene percorrendo a tratti la battigia e a tratti la vecchia pista costeggiata dall’acquedotto funzionante fino al 1962, l’anno in cui una violenta mareggiata spezzò la penisola e, isolando per sempre la città della Baja dos Tigres. Lungo il tragitto si possono avvistare foche, fenicotteri e pellicani e con un pò di fortuna sciacalli e Iene brune. Arrivo alla foce del Kunene, avvolta da un’aria frizzante e pungente che amplifica i sensi di odori, colori e visioni primordiali. La nebbiolina sospesa nell’aria avvolge questo posto fuori dal mondo, rendendolo ancor più misterioso e selvaggio. Qui la natura si esprime senza limiti, con tutta la sua forza. I gendarmi, che qui fan base nella loro minuscola casetta bianca, sono felici di poter conversare con qualcuno…interrompono la pesca (che qui fanno rigorosamente col solo filo, senza supporto di canna) per controllare i passaporti…e proporre il loro pesce essicato. Lasciamo l’oceano Atlantico e ci dirigiamo verso est seguendo anche se a distanza il fiume Cunene che fa da confine tra l’Angola e la Namibia, attraversando una zona desertica piatta dove affiorano le piante di Welwitschia Mirabilis che a centinaia si perdono all’orizzonte….negli anni piovosi sono coperte dall’altissima erba giallina…si possono avvistare le rare Zebre di montagna, Orici, Springbox e struzzi. Le prime montagne di granito all’orizzonte delimitano il Parco Iona, alla cui uscita, Espinheira, ci attendono cordiali i ranger sempre più organizzati al controllo dell’area e orgogliosi del loro operato in questo parco abbandonato per anni in seguito alla guerra civile che durò quasi 30 anni.
Pensione completa (pranzo a picnic, cena e pernottamento al campo).
9°, 10°, e 11° giorno: MOHIMBA - ONCOCUA
La regione del Cunene è caratterizzata da zone desertiche che si alternano ad altre più verdeggianti con acacie, welwitschia, albero bottiglia, commiphore, euphorbie, mopani e palme a ventaglio o makalani. Si attraversano piccoli villaggi popolati da svariate etnie, molto cordiali: Muchimba, Mukawana e Mudimba, etnie seminomadi, cugini tra loro che si distinguono dalle particolari acconciature e costumi delle donne. Ancora legate ad uno stile di vita tribale basato sulla pastorizia, convivono pacificamente in una dimensione quasi surreale, dove la semplicità e la natura scandiscono i ritmi delle giornate. Bambini e donne siedono davanti ai resti delle abitazioni portoghesi, poco più in là alcuni uomini fumano all’ombra di sparuti mopani. Giovani ragazze seminude mostrano con fierezza e fascino la loro bellezza. Collane, bracciali, pendagli, conchiglie sacre, pesanti cavigliere metalliche che variano a seconda della tribù di appartenenza: una inaspettata sfilata dove regnano il colore, la fantasia e le eleganti movenze.
Pensione completa (pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo).
12° e 13° giorno: CAHAMA - CHIBIA - LUBANGO
Lasciamo i villaggi Mudimba e la regione del Cunene per dirigerci a nord lungo il nastro asfaltato che collega la Namibia a Lubango, la strada attraversa piccoli insediamenti caratterizzati da antiche abitazioni portoghesi -alcune in disuso- che testimoniano un passato florido. Arrivo nel pomeriggio a Lubango e sistemazione in hotel. Il giorno seguente escursione alla cascata di Hunguéria, una pista tortuosa ci conduce alla cascata, strada facendo si incontrano donne Muhuila con le grandi trecce impastate e collari ornamentali di argilla coperti da innumerevoli perline. Visita della città di Lubango e al Cristo Rei che dall'alto della montagna domina sulla città. Escursione alla gola di Tundavala (2150 m.) che, con un salto di oltre mille metri sulla pianura sottostante, si affaccia sul Deserto del Namib: da quest’altura, si dice, venivano buttati i prigionieri durante gli ultimi anni cupi della guerra civile.
Pernottamenti in Hotel/Lodge in BB. Pranzi e cene libere.
14° giorno: VOLO DA LUBANGO A LUANDA
Trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro.
15° giorno: ARRIVO IN ITALIA
2024 - QUOTAZIONE INDIVIDUALE IN DOPPIA:
- € ..... minimo 6 partecipanti
- Supplemento Camera Singola: € ....
Nessuna tassa d'iscrizione
Nessun supplemento singola in tenda
Forniamo gratuitamente la tenda singola per chi condivide la camera doppia
Il prezzo originale è in Zar, pertanto la
quotazione in Euro è indicativa, in quanto soggetta alle eventuali
variazioni del cambio
La quotazione comprende:
- Accoglienza all’aeroporto di Lubango
- Trasferimenti da e per l’aeroporto di Lubango il 2° ed il 14° giorno
- n. 3 pernottamenti in Hotel/lodge a Lubango, n. 1 pernottamento a Namibe e 8 pernottamenti al campo (wild camp).
- Trasporto in vetture fuoristrada (3/4 passeggeri + autista a seconda del tipo di auto)
- Trattamento di pensione completa durante tutta la spedizione, ad eccezione di Lubango e Namibe.
- Tutto il materiale da campo, ad eccezione del sacco a pelo, del cuscino e degli asciugamani;
- Guida Michele Dutto durante il Tour (da Lubango a Lubango)
La quota dei servizi a terra NON comprende:
- l voli internazionali
- I voli da Luanda a Lubango e da Lubango a Luanda
- Eventuali pernottamenti e pasti a Luanda
- I pranzi e le cene a Lubango e la cena a Namibe
- L’acqua (in bottiglia), alcolici e altre bevande le mance
- Ingresso al Parco Iona (attualmente l’ingresso è circa € 10/15 per persona per i 3 giorni);
- Ingresso alle pitture di Tchitundu Hulu (da concordare con il capo area)
- Il visto Consolare online (attualmente abolito)
- L’assicurazione sanitaria (obbligatoria) e annullamento viaggio (facoltativa)
- Quanto non espressamente indicato ne “la quota comprende”.
INFORMAZIONI UTILI
Volo LUANDA/LUBANGO: Il vostro volo internazionale dall’Italia su Luanda deve essere sufficientemente in tempo per il successivo volo per Lubango, considerate che dovete fare l’ingresso in Angola, a Luanda ritirare il bagaglio ed essere almeno 3 ore prima della partenza in tempo utile per il check-in.
Gruppi: il numero massimo di partecipanti è 12
Mezzi di trasporto: vetture fuoristrada (3/4 passeggeri per auto + autista a seconda del tipo di auto utilizzata)
Materiale da campo:
è interamente fornito dall'organizzazione, ad eccezione del sacco a
pelo, cuscino ed asciugamano. Le tende misurano alla base mt 2.4 x 2.4 x
altezza mt 1.50 /1.60, forniamo materassini confortevoli e bacinelle
per lavarsi: ogni tenda, materassino e bacinella sono numerati per uso
proprio durante tutto il viaggio. I campi vengono effettuati tra le dune
o nel bush in posti lontani dai centri abitati o villaggi. Usufruiamo di tavoli e sedie per la colazione e la cena, mentre il
pranzo sarà a pic-nic con pasti freddi. Utilizzo del frigo congelatore
per i viveri. Lo staff si occuperà del montaggio e smontaggio del campo
mentre voi vi occuperete della vostra tenda.
Bagaglio: deve essere limitato ad un max di 15 kg e SOLO in borsoni morbidi.
Mance: anche in Angola è una consuetudine comune, viene dunque attesa nei lodge e dagli autisti.
Formalità: visto necessario da richiedere online prima della partenza al Consolato di Roma.
Disposizioni Sanitarie:
è obbligatorio il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla
(l'Organizzazione Mondiale della Santà ha modificato il periodo di
validità della vaccinazione a partire da Luglio 2016: da 10 anni a tutta
la vita, senza necessità di richiami). Per quanto riguarda la malaria,
la presenza della zanzara portatrice di malaria è stagionale (siamo in
ambiente desertico e semidesertico, le temperature lungo la costa nella
sera possono essere fredde). Per informazioni dettagliate consigliamo
vivamente di rivolgersi alla propria ASL.
N.B.:
Per ragioni organizzative l'itinerario potrà essere effettuato in senso
inverso. Se la situazione lo rendesse necessario altri cambiamenti
potranno essere apportati sul posto dalla guida.
Prossime date:
- dal 7/17/2024 al 7/31/2024