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COAST TO COAST: TRAVERSATA DAL MOZAMBICO ALLA NAMIBIA

Durata: 22 giorni / 21 notti (in loco)
Sistemazioni: campings, lodges, hotels
Trasporto: 4x4


Il viaggio:


1° giorno: ARRIVO A PEMBA

Punto di partenza di questa spedizione è il Mozambico settentrionale. Sotto le ali del jumbo scorrono le spiagge bianche di Pemba, località di soggiorni marini ubicata all’estremità di una delle più estese baie naturali del mondo, le palme a fare da verdeggiante cornice ad un quadro dalle tinte smaglianti. Fondata nel 1857, si chiamava originariamente Porto Amelia, in omaggio all'ultima regina portoghese. Del periodo coloniale rimangono alcune case con ampie verande e con i muri imbiancati a calce. Lungo la costa sfilano le spiagge di Angoche, Quinga, Wimbe e Mecùfi, note per i loro chilometri infiniti di candida rena e le loro saporite aragoste giganti, imbandite dai numerosi ristorantini. Arrivo, incontro con la guida e sistemazione in lodge per la cena ed il pernottamento. Giornata a disposizione per relax.

2° e 3° giorno: ILHA DE MOCAMBIQUE

Si lascia la bella cittadina di Pemba per dirigerci verso sud. Percorrendo una tortuosa pista si raggiunge Ilha de Moçambique, che è storicamente stata il punto d'icontro di africani, arabi, persiani, cinesi, portoghesi, indiani e olandesi che per secoli hanno convissuto, commerciando e dando vita a un mix di culture e di popolazioni le cui peculiari caratteristiche si riscontrano ancora oggi nell'architettura, nei volti delle persone e nel loro stile di vita. La moschea, la chiesa di S.Antonio e i templi indù sono i segni tangibili dell'incontro di popoli e fedi. L'Ilha ci accoglie ed è un salto nel passato; la fortezza portoghese, poderosa ed invulnerabile, domina le acque color zaffiro della baia. Chiese in stile goano, palazzi del Seicento e del Settecento, il museo d'arte sacra, la dogana, i giardini e l'ospedale: dovunque i resti metafisici degli splendori di un tempo. Appartata e tutta bianca, proprio a picco sul mare ma sempre difesa dalla cinta muraria, la Igreja de Nossa Senhora do Baluarte, è l'edificio europeo più antico di tutta l'Africa australe (1522). Dimore ombrose dalle spesse mura si affacciano direttamente sul mare con un proprio approdo. All'interno gli antichi magazzini dove venivano spiate spezie, oro, avorio, tessuti e ovviamente schiavi..merci preziose che hanno alimentato per secoli lucrosi guadagni. Nelle vie del borgo, ingentilite dalle fronde di alberi secolari, un tripudio di colori, accesi dalla gamma dei gialli e degli arancioni delle facciate. Stuoli di bambini giocano fra la polvere. Le donne macua, di superba bellezza, sono fasciate nelle loro capulane dai vivaci colori. Antichi mestieri si rinnovano in antiche botteghe: fabbri, falegnami e argentieri. Ilha de Mçambique è tornata a vivere e a sognare. Il giorno seguente è interamente dedicato alla visita dell'isola, accompagnati dall’odore dell’Oceano Indiano e dall’aroma delle spezie, il vento che scorre leggero tra le antiche vie. Sistemazione in un bed & breakfast di charme, ricavato da un antico palazzo portoghese, completamente restaurato con tecniche locali.

4° e 5° giorno: NAMPULA - CUAMBA

Usciamo da questa meraviglia, posta tra i patrimoni dell’umanità dall’Unesco, e ci addentriamo nell’entroterra, velocemente rapiti dal paesaggio cangiante così rapidamente da lasciare attoniti. Lungo l’antica ferrovia coloniale attraversiamo il paese verso occidente, in un territorio aspro tra villaggi e foreste di miombo, immense pianure puntellate di alture di rocce ignee, blocchi tondeggianti di graniti raccolti in puzzles dalle forme più svariate, sorta di sculture aliene a movimentare le distese che veloci scorrono alle nostre spalle.  Paradiso dei rock-climbers, la provincia di Nampula ha come risorse principali cotone, tabacco, anacardi e uranio. Si prosegue verso Cuamba; siamo nella parte più interna del Mozambico, quella più remota e inaccessibile. Qui i turisti sono rari anche perché le strutture ricettive sono molto spartane e le vie di comunicazione piuttosto difficoltose. Cene e pernottamenti al campo.

6°, 7°, e 8° giorno: LAKE MALAWI - LILONGWE

Si entra in Malawi, minuscolo stato ricco di fascino e bellezze naturali straordinarie, come una miniatura abilmente cesellata a contenere in spazi infinitesimi particolari strabilianti. Il lago Malawi, anch’esso patrimonio dell’Unesco, impressiona con la sua vastità, le sue sponde rigogliose, la vita intensa che inonda le sue rive. Parchi naturali e riserve costellano l’intero territorio, regalando al nostro passaggio emozioni profonde, ricchi di una straordinaria biodiversità. Infine Lilongwe, la capitale, con la sua dicotomia tra le due città che la compongono, la vecchia e la nuova, separate proprio al centro dal Lilongwe Nature Sanctuary. Due pernottamenti e cene al campo sulle rive del lago Malawi, un pernottamento in hotel a Lilongwe, con cena libera. 

9° e 10° giorno: SOUTH LUANGWA NATIONAL PARK

Si sfreccia via, ancora verso occidente a varcare la frontiera con lo Zambia, patria di antichi imperi neri di cui ancora restano tracce in quella lingua franca, il Lozi, che tutt’oggi viene utilizzata lungo i confini degli stati adiacenti, dalla Namibia al Botswana fino allo Zimbabwe.  E, di colpo, siamo proiettati nel più meraviglioso dei documentari, completamente immersi nella grandiosità del South Luangwa National Park, incuneato nella serpeggiante vallata creata dall’omonimo fiume. Elefanti, rinoceronti (black rhino), ippopotami e coccodrilli si muovono lungo le rive, con noi, strabiliati spettatori, al centro di questo spettacolo impressionante, fino a raggiungere quello che un tempo era  il Cimitero degli Elefanti, surreale, sconcertante. E' una delle più imponenti riserve faunistiche esistenti al mondo. Il paesaggio è quello tipico della savana dell'Africa centrale; piatte e aride praterie, dove l'erba sembra non possa crescere, zone di pascolo per mandrie di bufali, mentre lunghe file di cortecce e tronchi spezzati indicano il passaggio di elefanti, veri dominatori incontrastati del territorio. Il South Luangwa è uno dei pochi parchi africani dove si possono fare escursioni a piedi all'interno della riserva, in compagnia di guide esperte. Cene e pernottamenti al campo.

11°, 12° e 13° giorno: KACHALOLA - LOWER ZAMBESI NATIONAL PARK

Si riparte verso un altro parco dello Zambia, via Kachalola. Giornata di trasferimento per poi raggiungere il meraviglioso Lower Zambesi, il più recente dei parchi nazionali dello Zambia, che per molto tempo è stata una terra dimenticata dagli uomini e sconosciuta al turismo. Il parco si estende sulle sponde settentrionali del fiume Zambesi, di fronte allo Zimbabwe. Le acque del fiume sono un punto di attrazione focale per la fauna della zona, che qui include elefanti, ippopotami,  coccodrilli, bufali, zebre, leoni, varie specie di antilopi, babbuini, oltre ad una gran varietà di uccelli. Le colline, sono ricoperte da foreste di miombo e mopane. Il resto del territorio è costituito da piane alluvionali, pans e lagune. Le scoscese pareti delle gole di Mpata offrono spettacolari punti panoramici sul grande fiume. Sulla riva opposta del fiume Zambesi, nel territorio dello Zimbabwe, si trova il Mana Pools National Park. La presenza dei due parchi confinanti e posti, parzialmente, uno di fronte all’altro, pone sotto tutela ambientale un ampio tratto del corso dello Zambesi, favorendo le migrazioni di animali tra le due aree protette. Oltre al fotosafari in 4x4, sarà possibile fare delle escursioni facoltative in canoa o a piedi. Cene e pernottamenti al campo.


14°, 15° e 16° giorno: LUSAKA - LIVINGSTONE

Ancora oltre, ad ovest,  verso  lo Zimbabwe; Lusaka scorre dai finestrini dei fuoristrada con il suo caos polveroso da capitale africana  e 3 milioni di abitanti a renderla un caleidoscopio di colori lo Zambia. Cena e pernottamento in una ex fattoria ora riadattata a guestfarm, fuori dal caos cittadino. Il giorno seguente, si penetra nelle boscaglie fino a raggiungere Livingstone, la città che porta il nome di uno dei più grandi esploratori d’Africa del 1800.  Si punta a sud, a raggiungere il fiume Zambesi, e solo pronunciarne il nome proietta nel mito e nel ricordo delle grandi spedizioni dei secoli passati; brevi sentieri portano sul ciglio di una gola da dove, in un tripudio di vapori, siamo rapiti dallo spettacolo delle Cascate Vittoria.  Si scavalca il ponte sull’aspro e profondo canyon, là dove il grande fiume raccoglie la sua potenza per continuare la sua corsa verso oriente, insinuandosi tra i graniti. Lasciamo lo Zambia e, subito oltre il ponte incontriamo lo Zimbabwe in questa Victoria Falls appollaiata sul margine della cascata , la più imponente di tutta l’Africa e qui visibile in tutta la sua incredibile estensione , quello straordinario compendio di potenza e bellezza che sono le Cascate Vittoria, dove lo Zambesi si lancia in una stretta gola con un salto di cento metri allargandosi su un fronte di chilometri a creare uno degli spettacoli di Natura più stupefacenti del pianeta. Tempo a disposizione per visite individuali alle cascate. Svariate sono le escursioni facoltative acquistabili in loco: il sorvolo in elicottero sulle cascate della durata di circa 15 minuti, rafting sul fiume Zambesi, o ancora safari a dorso d’elefante, safari in battello sul fiume, canoa, equitazione e molto altro ancora. Pernottamento in lodge. 

17°, 18° e 19° giorno: MAMILI NATIONAL PARK - MAHANGO GAME RESERVE

Da Livingstone si prosegue in direzione della Namibia. Passando da Katima Mulilo, si giunge al Mamili National Park. Un tempo, era la zona più ricca di animali di tutto il territorio namibiano; abbondava di elefanti, rinoceronti, zebre, bufali, giraffe, ippopotami e tutti gli animali che la vostra memoria o fantasia possa suggerirvi. Tuttavia alla fine degli anni Ottanta, l’area era ormai diventata una zona di caccia sfuggita a qualsiasi tipo di controllo, ed a questo problema, contribuiva anche la popolazione locale, che dava alle fiamme la boscaglia, nella credenza che questo avrebbe propiziato le piogge. Così, nella speranza di salvare quest’area realmente meravigliosa, nel 1989 il Met ha proclamato ufficialmente la nascita di questo parco e del vicino Mudumu. Proprio a partire da allora, si è assistito ad un lento ritorno della fauna, che oggi è possibile osservare ed apprezzare. Il Mamili National Park, si può definire l’equivalente namibiano del delta dell’Okavango, anche se ovviamente di dimensioni ben ridotte. Un paese delle meraviglie con piccole isole ricche di fauna, canali fluviali e splendide paludi. Grazie agli sforzi compiuti per proteggere quest’area, il parco ospita una considerevole quantità di specie semi acquatiche, come ippopotami, coccodrilli, sitatunga e lontre, senza però dimenticare lo splendore rappresentato da più di 450 specie di meravigliosi uccelli. Nei pressi di Bagani, il fiume Okawango si getta verso valle, ed ecco le Popa Falls, rapide formate da un barriera di graniti che costringono il grande fiume a dividersi in una moltitudine di piccoli torrenti spumeggianti, prima di permettergli di ritrovare la sua unità e la sua possenza. Escursione alle cascate e fotosafari nel Mahango Game Park, selvaggia area protetta, con le sue sabbiose piste che costeggiano l’Okawango. Si avvistano red lechwe, elefanti, ippopotami, kudu e orici. Cene e pernottamenti al campo.

20° giorno: OMARURU

Poi l ’altopiano namibiano spazza via le foreste e ci si ritrova sprofondati nel deserto di spini, il bush, questo volto d’Africa a mezza via tra la savana ed il deserto vero e proprio, tra picchi isolati di arenaria e cuspidi di granito a dominare pianure che si perdono all’orizzonte. Erongo, con le sue vette irte verso il cielo e cuore di questa Namibia inconsueta, si apre a dar spazio alla possente vallata dell’Omaruru River, la via verso la costa e l’oceano. Cena e pernottamento in lodge, nelle vicinanze di Omaruru.

21° giorno: SANDWICH BAY - SWAKOPMUND

Ed ecco comparire, nella foschia umida, le cime dei campanili di Swakopmund, antica cittadina coloniale tedesca, abbarbicata su queste spiagge inospitali e circondata dalle dune bianche del Namib Desert che la assediano da sud. Viaggiamo lungo costa, ancora stupiti dalle atmosfere europee di questa stravagante, pacifica cittadina per immergerci tra le dune; le auto danzano sulle creste, esperienza mozzafiato, galleggiando sulle sabbie infide in un saliscendi che stordisce. Si affrontano le dune come fossero onde gigantesche, sorprendente giostra di emozioni. Ed infine, a picco sull’oceano, la laguna di Sandwich Harbour, con le sue colonie di fenicotteri, lo straordinario spettacolo delle acque calme circondate da un’esile diga di sabbia a proteggerle dalla furia dell’Atlantico. Da Sandwich Bay si rientra a Swakopmund. Sistemazione in guesthouse. 

22° giono: WINDHOEK - VOLO DI RIENTRO

Trasferimento all'aeroporto di Windhoek e partenza col volo di rientro.








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